A chi è rivolta?
Solitamente i motivi per cui mi chiedono una consulenza sono quando un bambino o un adolescente presenta:
- Difficoltà di Comportamento a scuola o dentro casa
- Difficoltà di Apprendimento scolastico
- Difficoltà di Comunicazione in famiglia
- Disagio legato alla separazione dei genitori
- Disturbi Specifici dell’Apprendimento
- Difficoltà di Relazioni con i pari
- Difficoltà ad uscire di casa
- Rifiuto di fare i compiti
- Isolamento, ritiro
- Reazione emotive che risultano sproporzionate come episodi di pianto inconsolabile
- Scoppi di ira e rabbia, collera e aggressività verbale
- Episodi ripetuti di mal di testa e mal di pancia
- Disturbi del sonno
- Ansia
- Bassa autostima
Come funziona?
Prima di incontrare un bambino o un adolescente, svolgo un incontro preliminare a studio (oppure on line) con i genitori, oppure con le persone che se ne prendono cura.
Questo incontro preliminare serve a definire meglio la situazione problematica ma soprattutto serve a facilitare l’arrivo a studio del bambino o dell’adolescente.
Questo “arrivo” va costruito insieme ai genitori ed è un momento fondamentale per rendere il più agevole possibile l’incontro con il minore.
L’incontro con il bambino o con l’adolescente può avvenire individualmente o in presenza dei propri genitori o delle persone che se ne prendono cura.
Quando gli incontri sono individuali, una volta al mese incontro i genitori o le persone che se ne prendono cura, per aggiornarli e dare delle indicazioni in funzione dei bisogni del minore che emergono durante gli incontri di consulenza individuale.
Quando il disagio si manifesta prevalentemente a scuola, in alcune situazioni, con l’accordo dei genitori, prevedo un incontro con i docenti che spesso mi forniscono delle importanti informazioni per orientare meglio l’intervento.